Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, oggi l’Europa vende 10 volte più auto elettriche rispetto a sei anni fa, ma il processo sostitutivo delle auto a benzina va troppo lentamente rispetto gli impegni climatici che sono stati assunti. Il passaggio dell’UE verso automobili più pulite, fa parte degli obiettivi per contrastare il riscaldamento globale, che si prefiggono di ridurre l’inquinamento del 65% (rispetto ai livelli del 1990) entro la fine del decennio e di raggiungere lo zero netto entro il 2045. Ma, nonostante le diverse soluzioni attuate (ad esempio turbine eoliche, chiusura centrali a carbone) le emissioni dei trasporti stradali sono in costante aumento. Si dice che I trasporti sono il figlio problematico della famiglia Ambiente. I paesi europei stanno faticando a convincere le persone a passare dalle auto con motore a combustione a quelle elettriche, che hanno ancora un costo molto elevato. I governi sono impegnati a trovare soluzioni e incentivi per pilotare il popolo verso le auto green. Che poi, la produzione e lo smaltimento delle batterie non è affatto green, ma di questo se ne parlerà in altra sede. La Romania offre fino a 11.500 euro a chi acquista un veicolo elettrico. Italia e Spagna contribuiscono al costo delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Nel tentativo di convincere le famiglie più povere a utilizzare le auto elettriche, la Francia ha annunciato il progetto di un programma di leasing sociale che consentirebbe, a chi ne ha più bisogno, di noleggiare un’auto elettrica per 100 euro al mese. Gli analisti europei sono concordi nell’affermare che non è sufficiente incentivare l’acquisto e il possesso di veicoli elettrici, bisogna allo stesso tempo disincentivare l’acquisto di auto a combustione. Aumentare il prezzo della benzina è un ovvio deterrente. Ed ecco che, la vetusta, odiata ma sempreverde accisa, è ancora una volta protagonista, facendo salire alle stelle il costo del carburane per indurci alla “scelta” dell’auto elettrica.

Maria Teresa Accardo